Sempre perché Calì un'indagine deve guidarla, e però sempre nella speranza che i lettori prendano le parole di Calì per quello che sono, delle dichiarazioni di difesa nei confronti di un'accusa d'ignoranza, o peggio, di disinteresse.
Il Mausoleo dei Giulii a Glanum (odierna St. Remy in Francia), a lungo ritenuto il cenotafio di Gaio e Lucio Cesari, mentre si tratta in realtà di un monumento funerario privato, è dedicato a due membri di una famiglia che aveva ricevuto la cittadinanza romana da Cesare o da Augusto, come attesta appunto il gentilizio Giulii.
L'iscrizione, incisa a grandi lettere a circa metà dell'edificio recita: Sextius, Lucius, Marcus Iuliei, Gaii filii parentibus suis. Non è certo che le spoglie o le ceneri dei parentibus fossero conservate all'interno del monumento (non se ne è trovata traccia); si tratta infatti di un cenotafio in onore e per celebrare la gloria della famiglia degli Iulii.
I rilievi che decorano i quattro pannelli dello zoccolo propongono motivi tradizionali, soggetti convenienti all'ideale di nobiltà dei defunti onorati, scene mitologiche e di battaglia nella stessa tradizione iconografica e stilistica dell'arco di Orange. È possibile che le battaglie evochino le guerre galliche di Cesare, alle quali la famiglia poteva aver partecipato, ma restano indeterminate; sono attualizzate solo da qualche dettaglio di costume desunto dall'armamento romano; ma come per l'arco di Orange non si può parlare di una rappresentazione documentaria nel senso romano.
A sud vi è una scena di caccia al cinghiale molto movimentata, un rilievo probabilmente ispirato ai modelli della pittura antica. A ovest è una battaglia di fanteria: soldati a piedi, con corazza, combattono con scudo e lancia attorno ad un guerriero morto, già spogliato delle sue armi. Il primo piano è occupato dalle figure degli sconfitti. A nord è rappresentato un violento combattimento di cavalleria mentre a est la scena, più complessa, è in realtà doppia: in primo piano al centro sono raffigurati combattenti che sembrano rifarsi, come iconografia, alle Amazzonomachie di greca memoria. Presso l'angolo sinistro invece una personificazione alata, di piccole proporzioni, apre un volumen per leggere l'elogio del soldato il cui valore è illustrato dalla vicina scena di combattimento. Dietro la figura vi sono tre ascoltatori attenti, una donna e due uomini, quello centrale in toga.
È il momento in cui la famiglia degl Iulii riceve il diritto di cittadinanza, la cosiddetta civitas romana.
Questo monumento rappresenta una delle prime testimonianze dell'arte provinciale romana, in un paese da poco conquistato come la Gallia.
E' tutto da Calì!
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