mercoledì 18 febbraio 2009

FABIO CALI' CERCATORE DI RICERCHE 9: Tutankhamon fa ancora discutere


E' recente la supposizione avanzata da alcuni ricercatori dell'università di Liverpool, tra cui il professor Robert Connoly, secondo la quale il celebre e tanto discusso faraone Tutankhamon sarebbe stato seppellito non da solo, ma in compagnia di due figlie gemelle. Quella degli antropologi non è una semplice ipotesi, ma il frutto di numerosi studi sul campo: da tempo, infatti, collaborano con le autorità egiziane per analizzare con cura ed attenzione la tomba del faraone. I primi risultati confermerebbero che i due feti, rispettivamente di cinque e di otto mesi, rinvenuti nel 1922 dall'archeologo Howard Carter, oltre ad essere dei gemelli, possiedono gruppi sanguigni perfettamente compatibili con quelli del giovane figlio di Ra. Salito al trono all'età di soli nove anni, diverse e numerose sono le teorie proposte sulla discendenza del dodicesimo sovrano della diciottesima dinastia egizia. Proclamato giovane del Nuovo regno, morì altrettanto presto, a soli diciannove anni: una fatalità talmente tragica da far pensare ad assassinii politici e complotti da parte dei suoi vari oppositori. Carter fu proprio colui che ne scoprì il corpo, purtroppo analizzato con metodi davvero poco ortodossi: sappiamo che per estrarre il faraone dal sarcofago utilizzò addirittura martello e scalpello rompendogli le ossa, e che per sciogliere lo spesso strato di catrame che circondava parte del corpo e che riempiva il sepolcro, l'avrebbe esposto a delle lampade che superavano i 650°C, scalcinando l'intera struttura ossea. Dal giorno della prima autopsia presso l'università del Cairo, era l'11 novembre 1923, tanti sono stati gli studi dedicati al grande sovrano d'Egitto sulla sua morte, dai raggi X alle tomografie assiali computerizzate, probabilmente causata da una banale infezione tetanica. Quello che avvolge la tomba KV, codifica della camera funeraria di Tutankhamon presso la Valle dei Re, è davvero stupefacente e vale la pena ricordare che i reperti provenienti dal sarcofago sono tuttora conservati al Museo Egizio del Cairo, dove occupano un'intera ed interessantissima ala. Certamente il Museo val bene una visita (io direi anche due, tre o quattro), ma l'occasione di trovarsi di fronte a colui di cui l'unica cosa certa fu quella che morì (come ebbe a dire lo stesso Carter), non ha davvero prezzo.

Per tutto il resto c'è il vostro Calì che vi dà appuntamento al prossimo mistero.

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