sabato 17 gennaio 2009

Alla ricerca dell'anfora perduta


Avvistato il Presidente della Camera al largo di Pantelleria. Se vi state chiedendo cosa ci facesse l'onorevole a bordo di un dammuso con in mano un'antica anfora di epoca romana, è presto detto: seppur appassionato di diving e spesso immortalato in abiti informali (muta da sub, pinne e bombole dell'aria), Gianfranco Fini era intento a posizionare alcuni preziosi reperti strappati al mercato clandestino grazie al pronto intervento dei carabinieri, nel parco sottomarino di Cala Gadir, una sorta di banca sommersa dove riposano antichissimi tesori. Un'importante operazione condotta non in solitaria, ma coordinata e supportata da un valido e appassionato gruppo di archeologi.
Certamente uno splendido atto d'amore che sottolinea l'importanza della salvaguardia di tutti i nostri itinerari marini e la loro necessaria tutela e valorizzazione. E, consentitemi, che mette in evidenza quanto l'archeologia non sia affatto dottrina morta e sepolta, ma uno studio permanente che dura da secoli e che pertanto, non solo va rispettata in quanto sapere acquisito, ma autenticata in quanto arte perpetua. Che ha appassionato molti e che continua a lasciare a bocca aperta il mondo intero. Onorevoli compresi.


Da Calì per il momento è tutto.

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