domenica 19 ottobre 2008

Non c'è bisogno di Albione per avere Stonehenge

A Tre Camini, in località Montano Lucino nel Ticino vicino Como, è stata ritrovata una Stonehenge nostrana: un altro calendario astronomico che di certo nasconde altrettanti misteri della controparte in Gran Bretagna.
Un insediamento celto nel Nord Italia che getta nuove prospettive sull'occupazione territoriale di questa civiltà dalle poche luci e dalle molte ombre. Tale cerchio di rocce monolitiche era un luogo privilegiato per l'osservazione delle stelle, quando ancora si viveva seguendo i regolari cicli che Madre Natura ci ha gentilmente concesso senza chiedere nulla, se non quel minimo di istinto autodistruttivo che ci accomuna.
Ma torniamo a noi e alla nostra banca astronomica: da qui i Druidi, sacerdoti del culto, scrutavano gli astri da una posizione geometricamente ben definita e delimitata, fra resti di necropoli golasecchiane e pasticche per la tosse. Non mancate alla visita, se sarete fortunati anche cerchi nel grano vi aspetteranno con gioia.

Dal Calì è tutto.

FABIO CALI' CERCATORE DI RICERCHE: 1 - Erode il Grande non si consuma mai

Con questo post mi piacerebbe inaugurare la rubrica "Fabio Calì cercatore di ricerche". Mi occuperò di segnalarvi risultati, notizie e opinioni più all'avanguardia, le perle del mercato della ricerca.

A quanto pare un archeologo israeliano ha avuto modo di scoprire in Cisgiordania la tomba del re Erode, colui che edificò le mura Ierosolimitane e le fortezze celeberrime di cui tanto si è scritto, fra le quali Masada.
A due passi da Betlemme, proprio lì dove nacque in una grotta il piccolo Gesù, nell'antica città fortificata di Herodium, in cima ad una collina, si trova questo sepolcro, proprio nel luogo indicato dallo storico antico Giuseppe Flavio, colui che scrisse il Bellum Judaicum.

Da questa posizione si dominava il deserto di Giudea fino al Mar Morto, un luogo simbolico per la sepoltura di un monarca di tale levatura. Il re approntò un locale di 10 metri per 10, accessibile mediante una larga scalinata. Un sarcofago di 2.5 metri dalle squisite decorazioni racchiudeva la nobile salma, sarcofago ritrovato, ahinoi in frantumi, preso a martellate, forse da qualche tombarolo o, molto più probabilmente, dagli ebrei che nel I secolo si ribellarono al dominio romano, gli anni della distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte dei legionari di Tito e dell'assedio a Masada.

Dal Calì è tutto.

Qui e ora

Ogni gioco prevede che di fronte al giocatore sieda il suo avversario. Ma nella roulette della vita, in questo vorticoso giro di esperienze, processi ed occasioni mancate, chi decide il momento del nostro turno? E chi saremmo oggi se quella partita avesse avuto luogo in un altro tempo e in un altro spazio? Non vi sto chiedendo chi siamo o dove andremo, ma perché siamo qui. Ora. In questo esatto momento.

Non è un'inchiesta o un semplice sondaggio, ma una delle domande che ogni uomo in carne ed ossa si pone e deve porsi. Avete mai pensato al motivo per cui appartenete a una generazione telemaniaca piuttosto che ad una incipriata e parruccata in perfetto stile settecentesco? Voglio dire, perché il 2008 e non l'82? O magari l'8002, scongiurando qualsiasi previsione apocalittica e smentendo le più amare profezie? C'è qualche demiurgo che tira le fila dell'universo o secondo voi ci muoviamo nel caos più completo? Abbiamo noi stessi dei piani o c'è qualcuno che conta i nostri passi ancor prima d'iniziare il cammino?

Quante domande, lo so, ma se è vero che ogni uomo è un mago, il suo più grande sortilegio non può che essere quello di aprire gli occhi e farsi mille domande su ciò che ha di fronte. D'altronde siamo uomini. Nati per vivere e per lasciare il segno.



E anche per oggi, in questo blog, Calì ha lasciato il suo.