domenica 19 ottobre 2008

Qui e ora

Ogni gioco prevede che di fronte al giocatore sieda il suo avversario. Ma nella roulette della vita, in questo vorticoso giro di esperienze, processi ed occasioni mancate, chi decide il momento del nostro turno? E chi saremmo oggi se quella partita avesse avuto luogo in un altro tempo e in un altro spazio? Non vi sto chiedendo chi siamo o dove andremo, ma perché siamo qui. Ora. In questo esatto momento.

Non è un'inchiesta o un semplice sondaggio, ma una delle domande che ogni uomo in carne ed ossa si pone e deve porsi. Avete mai pensato al motivo per cui appartenete a una generazione telemaniaca piuttosto che ad una incipriata e parruccata in perfetto stile settecentesco? Voglio dire, perché il 2008 e non l'82? O magari l'8002, scongiurando qualsiasi previsione apocalittica e smentendo le più amare profezie? C'è qualche demiurgo che tira le fila dell'universo o secondo voi ci muoviamo nel caos più completo? Abbiamo noi stessi dei piani o c'è qualcuno che conta i nostri passi ancor prima d'iniziare il cammino?

Quante domande, lo so, ma se è vero che ogni uomo è un mago, il suo più grande sortilegio non può che essere quello di aprire gli occhi e farsi mille domande su ciò che ha di fronte. D'altronde siamo uomini. Nati per vivere e per lasciare il segno.



E anche per oggi, in questo blog, Calì ha lasciato il suo.

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