sabato 17 gennaio 2009

Alla ricerca dell'anfora perduta


Avvistato il Presidente della Camera al largo di Pantelleria. Se vi state chiedendo cosa ci facesse l'onorevole a bordo di un dammuso con in mano un'antica anfora di epoca romana, è presto detto: seppur appassionato di diving e spesso immortalato in abiti informali (muta da sub, pinne e bombole dell'aria), Gianfranco Fini era intento a posizionare alcuni preziosi reperti strappati al mercato clandestino grazie al pronto intervento dei carabinieri, nel parco sottomarino di Cala Gadir, una sorta di banca sommersa dove riposano antichissimi tesori. Un'importante operazione condotta non in solitaria, ma coordinata e supportata da un valido e appassionato gruppo di archeologi.
Certamente uno splendido atto d'amore che sottolinea l'importanza della salvaguardia di tutti i nostri itinerari marini e la loro necessaria tutela e valorizzazione. E, consentitemi, che mette in evidenza quanto l'archeologia non sia affatto dottrina morta e sepolta, ma uno studio permanente che dura da secoli e che pertanto, non solo va rispettata in quanto sapere acquisito, ma autenticata in quanto arte perpetua. Che ha appassionato molti e che continua a lasciare a bocca aperta il mondo intero. Onorevoli compresi.


Da Calì per il momento è tutto.

venerdì 16 gennaio 2009

Fabio Calì a caccia di autorevolezza: Tra scimmia e superuomo


Pochi mesi fa è uscito in libreria ed è già un caso letterario. "Tra scimmia e superuomo" non è il solito trattato storico di ascendenza evoluzionista che lasciamo in sospeso una volta arrivati al dunque, ma un vero manuale di sopravvivenza per l'uomo moderno che, in bilico costante tra pulsione e vincolo naturale, aspira all'eterno. E' proprio grazie a queste 328 pagine che siamo in grado di voltarci indietro e di guardarci intorno per capire, oltre che noi stessi, la storia di chi ci ha preceduto.

Perché l'evoluzione, a quasi duecento anni dalle teorie darwiniane, continua a muovere il mondo e ad accendere il cambiamento? L'excursus proposto nel testo offre spunti di natura letteraria, mitologica e filosofico-religiosa in grado di illustrare la perpetua e costante tendenza dell'essere umano ad elevare la propria condizione mortale ed imperfetta. A metà strada fra l'ominide e l'eroe, di fronte all'impossibilità di avvicinarsi all'assoluto, l'uomo tenta in ogni modo di superare ogni suo limite e di ridurre la distanza con Dio.

Se da una parte Sileno, mentore di Dioniso, per rispondere a Re Mida che gli chiedeva quale fosse il desiderio più intimo e profondo di ogni creatura, rispose "Non essere nato, non essere, essere niente", dall'altra il libro ribalta e chiarisce la formula: per l'uomo essere significherà anche non essere, ma è esattamente questo lo stimolo che lo esorta a divenire tutto. Tra scimmia e superuomo, l'uomo anela al genio, al prodigio. Tra vita e morte, preferisce un'immortalità gloriosa. Da sempre. E per sempre.

Forse è anche qui che riposano alcune di quelle risposte che da sempre l'essere umano cerca.
L'autore di "Tra scimmia e superuomo" riflette e approfondisce i risvolti filosofici, affonda radici consapevoli in una storia umana che è prima di tutto storia della mentalità. Di Darwin se ne trova di certo, ma la riflessione qui va oltre la "speculazione scientifica" (ossimoro che però si sposa così bene con Darwin e soprattutto con i suoi proseliti). Piuttosto in questo libro ci si sofferma su una vera e propria euristica del vivere, sui sistemi che un'educazione all'aspirazione deve includere nel proprio ragionamento e sui livelli a cui tali sistemi devono essere investigati.

Investigazione. Al di là di tutto si tratta di un'inchiesta. Un'inchiesta - almeno secondo l'opinione di Calì - nel corso della quale, ancor prima della consapevolezza di una propria radice storica nel campo della coscienza delle aspirazioni umane, l'uomo stesso pone come metodo principale d'uso e insieme come obiettivo quello di conoscersi e di accettarsi per quello che si è: delle creature che aspirano a un passaggio di grado.