giovedì 19 marzo 2009

21/12/2012: annullare ogni impegno


Per definizione l'essere umano è finito, incompleto e imperfettissimo. Sebbene qualche superuomo si sentirà sminuito dalla seconda definizione per non parlare dei più immodesti che certamente detesteranno la terza, sarete tutti d'accordo sul finito. E non solo la sua vita avrà una fine, ma anche lo spazio in cui vive. La fine del mondo è ipotesi inevitabile per gli studiosi, ciò che distingue le diverse teorie è il tempo che abbiamo ancora a disposizione. Tralasciando le profezie del celebre Nostradamus che approfondiremo in un secondo momento e di altri oracoli e veggenti, secondo le informazioni del calendario Maya, l'età attuale (la quinta, esattamente quella dell'Oro) sta per terminare: la scadenza sarebbe stata fissata per il 21 dicembre. Non di quest'anno, tarnquilli, ma del 2012. A rendere più credibile e attendibile l'oscuro presagio, i risultati delle precedenti divinazioni. Le quattro ere antecedenti alla nostra (dell'Acqua, del Fuoco, dell'Aria e della Terra) sono terminate con catastrofiche calamità ambientali che hanno spazzato via ogni dubbio. Secondo numerosi ricercatori la fine di ciascuna era Maya è stata causata da un'irreversibile spostamento dell'asse del pianeta che avrebbe invertito il campo magnetico terrestre. Sappiamo che periodicamente il nostro pianeta subisce leggere variazioni dell'inclinazione assiale, ma gli scenari apocalittici sono risvolti a cui nessuno preferisce pensare. In realtà sono davvero molte le profezie che prevedono la fine dell'umanità: a differenziarle, le modalità con cui ciò accade. A partire dai terremoti alle più terribili catastrofi naturali, passando per l'ipotetico impatto di un meteorite e per disastrose guerre nucleari a cui nessuno sopravviverebbe, fino ad arrivare alle fiamme e e al fuoco che dal cielo anticiperebbero l'ora X.

A lasciare a bocca aperta i ricercatori ed i lettori più appassionati non sono le diversità scovate confrontando le diverse teorie, ma le numerose somiglianze che inevitabilmente vengono a galla. Come possono autori diversi, appartenenti ad epoche storiche differenti, giungere alle medesime conclusioni e a rappresentare le medesime scene a tinte fosche? Questo sì che è un bel mistero. Soprattutto perchè i protagonisti del singolare dilemma sono proprio i profeti che tutti conosciamo, grandi viaggiatori per mare, per terra e nel tempo, capaci di spostarsi avanti o indietro negli anni e di comunicare agli altri la triste novella. Allora, miei cari lettori, chi ha paura dei famigerati tre giorni di buio su tutta la terra?


A presto da Calì.

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