mercoledì 18 marzo 2009

FABIO CALI' CERCATORE DI RICERCHE 11: L'arca incagliata sull'Ararat



Qualche anno fa la voce si levò dalla Russia. Era il 2003 quando a Mosca una spedizione organizzata dall'associazione "Pianeta Sconosciuto" affermò di aver finalmente trovato un'enorme struttura di legname pietrificato corrispondente in forma e dimensioni alla celebre arca costruita da Noè e riportata nel testo biblico. Dove? Sulla catena dell'Ararat, ma sembrerebbe che l'enorme elemento fosse stato già avvistato e fotografato diverse volte dallo spazio. Il ritrovamento sembra ripetere riga dopo riga le parole che chiunque può leggere nella Bibbia circa la sua forma e soprattutto la sua collocazione ("sulle montagne dell'Ararat"). Lunga 150 metri, larga 25 ed alta 15, la struttura pare assomigliare proprio ad una nave il cui ponte equivarrebbe in dimensioni ad un regolamentare campo di calcio. Addirittura il capo della missione, Andrei Polyakov, che dice di aver ottenuto il permesso di salire sull'Ararat direttamente dalle autorità turche che allora era stato chiuso per motivi di sicurezza nel sudest curdo, sostiene di aver trovato anche delle enormi lastre pietrificate ricollegabili direttamente alle ancore. In realtà, talmente tante, da far pensare ad un'enorme flotta di navi piuttosto che ad un'unica imbarcazione. C'è da aggiungere che secondo fonti locali curde citate direttamente dal capo della spedizione appena nominato, l'arca si sarebbe spezzata in due parti in seguito ad un violentissimo e catastrofico terremoto avvenuto nel 1948 e che, pertanto, ciò che emerge al momento in superficie risulta essere solo una piccola parte dell'intera struttura presente. Insomma, la classica punta dell'iceberg. Da allora tante sono state le congetture e tanti gli altrettanti dubbi in merito. Non dobbiamo dimenticare però che i russi non furono i primi a gridare l'allarme ma che tanti furono, prima del 2003, i titoli sensazionalistici apparsi sui maggiori quotidiani del mondo che riportavano la notizia del grande ritrovameno. Già nel 1960, per esempio, Life Magazine presentava in prima pagina l'immagine di una grande struttura simile a quella di una barca che emergeva proprio vicino all'Ararat e tanti furono gli appassionati che decisero di andare a giudicare di persona. I miti, come le leggende più ancestrali, hanno un fascino particolare a cui non sappiamo resistere. Il problema è capire se stiamo ancora leggendo una storia o se ci troviamo invece di fronte alla realtà più palese.

Calì vi saluta, alla prossima scoperta.

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