domenica 1 febbraio 2009

FABIO CALI' CERCATORE DI RICERCHE 6: L'uomo del futuro sarà piccolo


Stavolta andiamo alla scoperta del nostro futuro, di come il mondo frenetico di oggi, tra il troppo stress e il surriscaldamento, ci porterà a rimpicciolire la nostra stazza. Secondo Fabio Calì l'uomo smetterà d'essere a capo della filiera, non farà più paura a nessuno.
Ma ecco l'opinione di certi scienziati. Contrariamente al cliché ormai comune e saldamente collaudato secondo cui la grandezza corrisponderebbe a forza e resistenza, l'uomo del futuro sarà piccolo. E con lui anche le altre specie animali. Come hanno dichiarato gli stessi ricercatori dell'università californiana di San Diego che hanno avanzato l'ipotesi in uno studio sulle dinamiche evolutive corporee, è piuttosto complicato definire e delineare con esattezza un modello predittivo della futura taglia della specie poiché il campo è difficile da analizzare ed in gioco ci sono troppi fattori che rimetterebbero in discussione alcuni dettami scientifici accreditati. Fattori non solo di ordine fisiologico, ma anche biologico e soprattutto ecologico che spingerebbero a riconsiderare gran parte delle regole a cui i ricercatori sono abituati. Pensiamo alla regola di Cobe, ad esempio, quella secondo la quale un corpo di grandi dimensioni è necessariamente dotato di straordinaria forza e resistenza, pertanto più adattato alla sopravvivenza. Ecco, questa sarebbe una delle norme subito smentite dalla recente scoperta che dimostrerebbe l'esatto contrario: in natura, osservando la distribuzione di frequenza delle dimensioni corporee delle specie all'interno dei gruppi più grandi, si nota subito una schiacciante prevalenza dell piccole dimensioni sulle grandi. Il motivo sarebbe da ricercare nello sfruttamento intensivo delle risorse da parte dell'uomo, impegnato in pratiche ed attività piuttosto selettive dal punto di vista della taglia come la caccia e la pesca. Scegliendo gli esemplari più grandi, l'uomo razzierebbe gli ecosistemi, contrariamente alle conseguenze del surriscaldamento globale che invece potrebbe rinforzare la tendenza alle piccole misure. Anche umane. Se pensiamo che le specie che abitano gli spazi più caldi sono più piccole, ogni dubbio ci abbandona. Sulle sorti future dell'uomo c'è solo da sperare, ma sulle sue dimensioni, sulla sua taglia e sul suo presunto avvenire minuto causato da questioni di adattamento climatico, c'è solo da aspettare.

Da Calì per ora è tutto.

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