giovedì 5 marzo 2009

Philadelphia experiment: scienza o fantascienza?



C'è chi è convinto del complotto chiamandolo Project Rainbow e chi sostiene fermamente che non sia assolutamente da considerare una semplice leggenda. Anzi, molto di più. Quello di Philadelphia, è un esperimento segreto che la US Navy avrebbe condotto il 28 ottobre 1943 nei Philadelphia Naval Yards in Pennsylvania e che, grazie all'utilizzo di potentissimi magneti, avrebbe fatto scomparire una nave da guerra nel porto per farla poi rinvenire a Norfolk, distante diverse centinaia di chilometri dal luogo d'origine. La teoria di base per sperimentare un innovativo e geniale sistema di creazione di un campo d'invisibilità coordinato dal dott. Franklin Reno, è quella einsteiniana del campo unificato che presuppone una reciproca relazione delle forze comprendenti gravità e radiazione elettromagnetica. Il risultato sarebbe stato ottenuto tramite la generazione di un potente campo magnetico che avrebbe curvato la luce riflessa dalla nave, allestita con tre generatori di alta potenza e rendendola di fatto invisibile. E' stato poi detto che un test era stato effettuato soltanto sei giorni prima causando nausee all'intero equipaggio e che in seguito all'esperimento alcuni membri avrebbero sviluppato gravi malattie mentali, che altri sarebbero stati trovati parzialemnte fusi col metallo del ponte e che altri ancora sarebbero addirittura completamente svaniti nel nulla. In realtà la leggenda nasce per mano di Morris K. Jessup, astronomo americano dilettante e scrittore di numerosi testi sugli UFO, che affermò di aver ricevuto tre lettere di Carlos Miguel Allende in cui citava espressamente l'esperimento in causa e confessava la scomparsa di alcuni partecipanti. Il seguito è piuttosto controverso perché pare che alla richiesta di approfondimento del ricevente, Allende abbia dichiarato di aver dimenticato ogni cosa e di poterla recuperare solo tramite ipnosi. I contatti tra i due sembrano interrompersi a questo punto della storia, ma è proprio da questo momento in poi che la diffusione della notizia e lo straordinario numero di pubblicazioni che ne seguì si accanirono su questo singolare e presunto accadimento. Partendo dal presupposto che ad oggi non esistono fonti controllabili sulla vicenda in questione, vanno comunque ricordati alcuni episodi. Durante una conferenza un certo Al Bielek non solo confermò l'avvenuto esperimento, ma si presentò come uno dei membri sopravvissuti dell'equipaggio. Solo dopo un'attenta verifica, emerse che non solo Bielek non era a Philadelphia quel giorno, ma che aveva tentato più volte di esporsi con affermazioni mendaci per supportare le proprie teorie. Da altre ricerche è venuto alla luce il nome di Allende ed è stato accostato ad un certo Carl Meredith Allen, studioso americano vittima di gravi disturbi mentali e preda di numerose allucinazioni. Inoltre in occasione di un incontro tra veterani dell'equipaggio della Eldrige, non avrebbe mai sofferto di sparizioni nel nulla di componenti del suo valido e fedele equipaggio. Senza contare che secondo il diario di bordo, la nave sotto inchiesta, precisamente la SS Andrew Furuseth, si trovava in crociera nel Mar Mediterraneo e ci sarebbe rimasta fino al gennaio dell'anno seguente. Ovviamente di fronte a tanti riscontri sembra che l'esperimento non sia mai avvenuto o che, a volerci davvero credere, sia esistito soltanto nella mente fantasiosa ma corrotta di fanatici in cerca di gloria e di singolari personaggi in preda a fatali percezioni illusorie.

E anche per Calì è il momento di sparire. Alla prossima miei cari lettori.

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