venerdì 6 marzo 2009

Sandrone, il nostro antenato tropicale


L'oreopiteco, "l'unico sopravvissuto dell'Europa tropicale", è oggi considerato un ominoide fossile endemico del Miocene superiore, periodo che come sappiamo va da dieci a cinque milioni di anni fa. Sembra un esemplare a noi lontanissimo, quasi sconosciuto, oltretutto se pensiamo a lui come l'ominide più simile all'orango che popolava il nostro continente quando ancora era tropicale, ma ad analizzare gli ultimi dati raccolti si rivela più vicino di quanto pensiamo. Gli ultimi esemplari del primate sarebbero venuti alla luce 50 anni fa in provincia di Sassari e vicino Grosseto: un bipede dalle zampe corte e l'alluce alquanto distaccato dal resto del piede che rendeva la sua andatura piuttosto incerta ed altalenante, con una testa minuta, due grandi occhi e grandi mani con cui si procurava il cibo, sostanzialmente foglie e bacche. La sua dieta a base di vegetali è confermata dalla recente analisi dei denti con l'apparecchiatura per la luce di sincrotrone di Grenoble: il risultato? Canini molto corti e dentatura quasi dall'aspetto collinare, per niente simile a quella di un qualsiasi animale carnivoro. Sandrone è esattamente il nome che i minatori di Baccinello, collaboratori dei lavori di recupero nelle cave di lignite in cui l'esemplare di un metro e dieci venne trovato, e questo ennesimo rappresentante di un gruppo piuttosto ampio di scimmie antropomorfe sembra davvero essere l'ultimo abitante di quella che fu l'Europa Tropicale. Diffusione a parte, l'oreopiteco fu un animale straordinario, unico, di cui sappiamo ancora molto poco ma che rappresenta la specie chiave per accedere alle fasi più ancestrali della nostra lunga, lunghissima evoluzione.

Calì vi saluta e vi dà appuntamento alla prossima scoperta.

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