lunedì 2 marzo 2009

Splendor Solis, scrigno dell'alchimia


Immaginiamo di possedere un'antica libreria dove sui suoi polverosi scaffali troneggino testi magici colmi di segreti e codici da decifrare. Tra questi non dovrebbe assolutamente mancare il celebre Splendor Solis, manoscritto alchemico risalente al XVI secolo attualmente custodito presso il Museo Prussiano Statale di Berlino. Un testo caratterizzato da ben ventidue raffigurazioni, un numero che ricorre anche negli arcani maggiori dei tarocchi e nelle lettere ebraiche. Le illustrazioni sono esattamente disegnate su fogli di pergamena (il cosiddetto vellum) ottenuti con pelli di vitello o di pecora, bordati totalmente in oro e piuttosto resistenti al tempo e alle varie correzioni. Le copie si sono moltiplicate nel corso del tempo ed alcune di esse, seppur di epoca più tarda rispetto all'originale ma altrettanto belle, suggestive e di pregevole fattura, sono attualmente custodite nelle capitali di Parigi e Londra. Ma di cosa tratta esattamente questo manoscritto misterioso? In realtà le simbologie presenti nello Splendor Solis esprimono chiaramente la natura e lo sviluppo di vari processi alchemici, dalla morte alchemica alla rinascita del grande Re. Sono facilmente individuabili anche sette ampolle, ciascuna associata ad uno specifico pianeta del nostro sistema solare, in cui gli animali collegati al Re e alla regina, subiscono evidenti trasformazioni. Come accade per qualsiasi altro testo rivestito da un'aura di grande fascino e mistero, anche per lo Splendor Solis l'origine e la paternità dell'opera risultano più che incerti, improbabili da definire con assoluta certezza. La tesi più accreditata è che a produrlo sia stato il leggendario insegnante di paracelso, Salomone Trismosin, ma niente può davvero illuminare completamente la strada su cui un manoscritto del genere si è mosso finora. Alla luce della simbologia rilevata e più o meno totalmente chiarita, lo Splendor Solis risulta molto interessante non solo dal punto di vista formale o contenutistico, ma fondamentale dal punto di vista storico poiché getta una luce nuova su processi anticamente molto diffusi e su una pratica, quella alchemica, di cui molti facevano uso e che ancora oggi ci appare come un'attività pregna di misteri ancestrali e credenze quasi extraumane. Nessuno è in grado di resistere al fascino che l'alchimia ha sempre esercitato sugli uomini, neanche la modernità che ancora oggi continua ad analizzarla e a studiarla in laboratorio.

E anche oggi come per magia, Calì vi saluta e scompare.

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