domenica 22 febbraio 2009

Giù le mani dal tesoro della regina



Se ogni castello è severo custode di antichi segreti ed ancestrali leggende, quello della Regina, in Lombardia, non è certamente da meno. Anzi. Sul lato ovest della Val Brembilla, sorge la vetta del celebre Castello della regina che chiunque può raggiungere passando da Catremerio e da Zogno e che è avvolto da uno dei misteri più curiosi dell'intera regione. La leggenda narra infatti che fu il rifugio di una regina pagana saracena in fuga da incalliti cristiani assetati di sangue e desiderosi della sua morte. La regnante era scortata ed accompagnata da un piccolo gruppo di fedeli che si prestavano a difenderla e a tutelare la sua incolumità, ma che non riuscirono a salvarla perché, in disastrosa minoranza, dovettere soccombere in un terribile agguato. La regina, disperta e rimasta completamente sola, si gettò nel dirupo per non abbassarsi ad alcun compromesso e soprattutto per non cedere alla religione cristiana, restando fino alla morte più che fedele al suo credo. Il tesoro del suo piccolo regno, probabilmente mai stato trafugato, pare che l'abbia seguita nel baratro e molti da allora furono gli abitanti del luogo a dichiarare di aver avvistato il suo spirito ancora in compagnia del suo amato e fedelissimo esercito. Secondo alcune ricerche, il tesoro, invece, avrebbe subito tentativi di trafugazione da parte di uno sventurato contadino che si gettò nel vuoto nella folle impresa. Ahilui, senza successo. In seguito avrebbe incontrato un vecchio saggio che gli avrebbe narrato del celebre tesoro e che gli avrebbe indicato il modo per trovarlo: presentandosi nei pressi del dirupo il dodicesimo giorno del primo mese dell'anno con un gatto ed un bimbo in fasce in braccio, se avesse cercato sotto ad un cespuglio di viburno, avrebbe trovato una scala che lo avrebbe condotto direttamente alla stanza delle ricchezze. Il contadino attese quel giorno con impazienza, ma convinto che avrebbe dovuto sacrificare sia il bimbo che il gatto, non se la sentì di compiere un gesto tanto orribile, così si presentò senza i due requisiti richiesti. Buono d'animo e generoso, si convinse che avrebbe ugualmente trovato il tesoro, magari accordandosi e cercando di raggiungere un compromesso. La scala, così come gli era stato comunicato dal vecchio saggio, era esattamente sotto al cespuglio di viburno, ma appena iniziò a scendere nel dirupo avvertì alle sue spalle una forza sconosciuta e terrificante che tentava di afferrarlo violentemente. Dopo essersi liberato non senza difficoltà, fuggì via terrorizzato e, purtroppo colpito da una forte febbre, da lì a breve morì. Da quel giorno e da quell'episodio nessuno ha più tentato di avventurarsi giù per il dirupo e di trovare quel tesoro, ormai, è il caso di dirlo, maledetto e dannato dalla stessa Regina.

Da Calì per ora è tutto, alla prossima suggestione.

Nessun commento: